Il movimento dei pezzi che prendono forma sulle macchine possiede un contenuto intrinseco di bellezza che a volerlo descrivere si rischia di banalizzarlo.
Le macchine sono cosa viva: vanno alimentate, azionate e manutenzionate capendone ritmi, rumori e difetti.
E questo mi piace; e l’approssimazione sparisce; e mi regala un “mondo del preciso” in cui forme e materiali si fondono nel bello.